Via Baglietto, 2/2A 17100 Savona (SV)
0174 781412
caup@redancia.net
Il presidio si trova a Savona, in Via Baglietto 2/2A, in pieno centro abitato, a pochi passi dai principali servizi, dai mezzi di trasporto e dalla stazione ferroviaria, precisamente si trova nel cuore pulsante del porto di Savona.
Ospita pazienti affetti da disturbi psichiatrici che hanno raggiunto, dopo percorsi più strutturati, un’autonomia tale da vivere la quotidianità in maniera personalizzata.
Il presidio Apa in Darsena è una struttura residenziale psichiatrica ad alta intensità riabilitativa ed a bassa intensità assistenziale (SRP 1.3).
La centralità dell’appartamento consente agli ospiti di accedere quotidianamente alle attività proposte dalla rete sociale cittadina (esercizi commerciali, biblioteche, attività ricreative e socio-culturali).
Il servizio si rivolge a pazienti adulti con diagnosi psichiatrica che non necessitano di assistenza continuativa e per i quali si ritiene necessario un intervento terapeutico-riabilitativo, basato su strategie finalizzate al raggiungimento completo dell’autonomia. Tali finalità sono raggiungibili anche attraverso la creazione ed il mantenimento di salda alleanza terapeutica con le figure professionali dell’équipe curante. In particolare, gli operatori del presidio descritto, sono presenti durante fasce orarie diurne, con reperibilità sulle 24 ore.
TIPOLOGIA
GLI OBIETTIVI
L’obiettivo è quello di poter accompagnare i pazienti nel vivere in condizioni di autonomia presso strutture con un ulteriore minor grado di intensità assistenziale oppure presso una loro abitazione o con le proprie famiglie di origine, là dove ciò sia possibile e venga ritenuta una soluzione adeguata.
Quanto sopra descritto si basa sul raggiungimento di una gestione adeguata ed autonoma dei propri impulsi aggressivi auto ed etero diretti, qualora presenti, e del proprio mondo interno, aspetti spesso difficilmente tollerabili da individui affetti da patologia psichiatrica.
Il percorso terapeutico riabilitativo ha come ulteriore obiettivo quello di rendere l’ospite maggiormente consapevole e critico rispetto alla propria patologia. Ciò si rende possibile attraverso l’intervento psicoeducativo delle figure professionali che operano all’interno della struttura.
L’immediato collegamento del presidio con il contesto urbano ed il raggiungimento degli obiettivi appena descritti, permettono la creazione ed il consolidamento di una rete sociale interna ed esterna alla struttura. Ove possibile il reinserimento sociale può delinearsi anche attraverso il reinserimento lavorativo del soggetto, qualora non ancora attivo.
L’integrazione con il tessuto sociale può consentire inoltre al paziente di essere nuovamente in grado di ristabilire, laddove possibile, relazioni familiari interrotte precedentemente.
La finalità globale è quindi quella di consentire ai pazienti una completa autonomia ed un progressivo minor bisogno dell’operatore che, comunque, potrà essere contattato in qualsiasi momento qualora dovessero presentarsi problemi di vario genere. In sostanza, qui gli operatori hanno un funzione di supporto e di confronto: la loro presenza è circoscritta ad una verifica dell’andamento quotidiano e dello stato psicopatologico.
FINALITÀ TERAPEUTICHE
- Sviluppo e mantenimento di risorse personali sfruttabili nella vita quotidiana
- Modulazione e gestione della vita emotiva
- Sviluppo di autoconsapevolezza rispetto alla propria patologia
- Sviluppo e mantenimento di competenze relazionali e favorito reinserimento lavorativo
- Creazione e mantenimento di un rapporto di rete con le famiglie degli ospiti
LE ATTIVITÀ
La vita dell’appartamento, parte della quale viene condivisa con l’operatore presente, segue attività routinarie proprie della vita domestica; l’ospite si prende infatti cura della propria stanza, degli spazi comuni e del sé, in aggiunta si occupa di preparare autonomamente i pasti quotidiani.
- Gruppo spesa: gli ospiti si recano ad acquistare gli alimenti necessari alla preparazione dei pasti.
- Gruppo passeggiata: gli ospiti organizzano insieme all’operatore attività all’aria aperta sul litorale cittadino affinché possano partecipa ad un’attività fisica, collegato con l’idea di introiettare nel paziente la condivisione di un pensiero che lega il benessere psichico ad un equilibrato esercizio fisico.
- Gruppo di terapia multifamiliare: ogni 15 giorni in presenza dell’ équipe curante, degli ospiti e dei familiari che vi aderiscono, si svolge tale attività terapeutico riabilitativa, che ha come obiettivo quello di condividere vissuti, esperienze e contenuti emotivi sperimentati.
- Terapia amniotica: si svolge, presso un’altra struttura del gruppo Redancia, le sessioni di tale terapia. I pazienti, immersi in vasca con acqua calda, vengono sostenuti dall’operatore formato per tale attività al fine di rievocare vissuti emotivi collegati al periodo perinatale.
- Assemblea degli ospiti: l’assemblea con gli ospiti e gli operatori è il momento centrale della vita della SRP1.3, dove è possibile confrontare ogni singola esperienza. Nel corso dell’assemblea si definisce tutto ciò che riguarda l’intero gruppo creando un coerente dispositivo di intervento.
- Gruppo Arte che cura: l’obbiettivo di tale gruppo è quello di far avvicinare i pazienti all’ambiente artistico-culturale e fornire stimoli utili in ambito psichiatrico riabilitativo esplorando la forte valenza dell’arte come mezzo di comunicazione.
- Gruppo web-radio: è un gruppo interno che permette agli ospiti di utilizzare la loro voce come mezzo di espressione, narrazione mettendo in gioco la loro creatività ed utilizzare la narrazione a fini riabilitativi.
- Assemblea organizzativa-settimanale: in tale assemblea prettamente organizzativa si definiscono la programmazione organizzativa, le attività dei residenti, le proposte e tutto ciò che riguarda l’intero gruppo. Durante tale assemblea si stila un menù settimanale secondo un programma concordato con una nutrizionista che segue il gruppo, affinché gli ospiti nell’effettuare la spesa possano avere una linea da seguire e poter approcciare l’idea che il benessere psichico passa anche attraverso la cura del sé ed una sana alimentazione.
LA STRUTTURA
L’appartamento è una vera e propria “casa”, con un piccolo ingresso, un bagno, un soggiorno con angolo cottura, una camera doppia ed una singola, che può ospitare un numero massimo di 3 ospiti.
Gli spazi abitativi si caratterizzano da un design che ne esalta il comfort e la vivibilità. La struttura non è quindi istituzionalmente connotata, ma fornisce un ambiente in grado di riproporre la naturalità della famiglia, seppure allargata, nella forma di una struttura aperta in cui gli ospiti sono coinvolti, ed in un certo senso immersi, nella vita quotidiana di una casa normale.
Le caratteristiche della struttura appaiono quindi congrue con il principio di flessibilità e modularità che ispira il programma, potendosi ben adattare alle esigenze di un’utenza che necessita di una soluzione abitativa.
Il tutto è volto a configurarsi come “base sicura” per il proseguimento di progetti di inserimento lavorativo e di reinserimento sociale, con caratteri quindi di temporaneità, essendo l’obiettivo finale quello dell’acquisizione di una completa autonomia abitativa.
SPAZI COMUNI
SOGGIORNO
ANGOLO COTTURA
MODALITÀ DI ACCESSO
La segnalazione e l’invio del paziente avvengono principalmente tramite il Servizio Sanitario.
La richiesta può provenire dal paziente stesso o dai suoi familiari ma in ogni caso deve essere mediata da un invio formale dall’Asl di competenza territoriale.
L’équipe richiede al Servizio inviante una relazione clinica il più possibile dettagliata sulla base della quale si valuta inizialmente l’appropriatezza del possibile inserimento. Viene poi chiesto un incontro con lo psichiatra curante del Centro di Salute Mentale, quando possibile, o con gli operatori più coinvolti nella gestione del caso. Quando possibile si organizza anche un incontro di conoscenza con il paziente ed una sua visita presso la struttura. In questa fase si verificano e organizzano i bisogni del caso.
Organizzata la visita di conoscenza e raggiunto il consenso di rete per l’invio del paziente il caso viene inserito nella lista d’attesa. La persona responsabile degli inserimenti procede quindi ad un’analisi delle varie richieste inserite nella lista per valutare i casi che, secondo l’ “ambiente” e gli ospiti presenti in quel momento presso la Comunità, possono trovare accoglimento e quindi avviare per gli stessi la procedura di inserimento del paziente presso la struttura. Una volta valutato positivamente l’inserimento si richiederà la documentazione relativa alla delibera esecutiva e l’impegnativa di pagamento dell’Asl di competenza, i documenti personali (carta d’identità e codice fiscale) e la documentazione sanitaria (libretto sanitario con la revoca del precedente medico di base, attestato di esenzione ticket, calendario vaccinazioni praticate, esami di sangue eseguiti negli ultimi 3 mesi, prenotazioni per controlli da eseguirsi nel tempo, terapia farmacologica in atto).
Dal momento dell’inserimento, segnalato a tutte le agenzie che si occupano del caso, si concorda un periodo di prova di circa un mese al termine del quale si effettua una valutazione congiunta circa l’idoneità dell’inserimento ed il previsto progetto terapeutico individuale. Per ogni ospite viene redatta un’apposita cartella clinica a cura degli operatori e dei curanti della struttura.
Qualora esistano i presupposti per una dimissione, quest’ultima viene concordata con tutte le figure che si occupano dell’ospite, esattamente come avviene per l’ingresso.
GLI ASSISTITI
Gli ospiti accolti nel presidio di Via Baglietto sono adulti affetti da disturbi psichiatrici in fase non acuta, con diagnosi di psicosi, disturbi di personalità e disturbi dell’umore.
Il trattamento degli assistiti si esplica attraverso un intervento individualizzato complesso e condiviso. A tal proposito il progetto è elaborato sul singolo paziente tenendo conto della sua storia personale e clinica.
L’EQUIPE
Direttore sanitario
Dott. Dario Nicora
Direttrice struttura
Dott.ssa Milena Meistro
Coordinatrice
Dott.ssa Manuela Ferraro