Via Divina Provvidenza, 1B 18013 Diano Marina (IM)
0183 681910
villadanilo@redancia.net
Villa Danilo è la prima Fattoria Terapeutica in Italia, un progetto riabilitativo terapeutico rivolto a pazienti minori affetti da patologia psichiatrica, all’interno del quale ai pazienti non viene chiesto di lavorare, sono gli operatori a prendersi cura degli animali e della terra, ma possono beneficiare dello stare insieme e del fare insieme in un contesto altamente terapeutico.
L’équipe curante di Villa Danilo è formata dal Direttore Sanitario e dal Consulente Psichiatra, dal Direttore di Comunità, dal Coordinatore di Struttura e da operatori di diversa professionalità (infermieri, psicologi, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva) che, opportunamente coordinati, sapranno individuare il progetto terapeutico specifico per ogni ospite e portarlo avanti, in accordo con le agenzie invianti e i medici di riferimento.
Al gruppo stabile si affiancheranno tecnici esterni per la conduzione di attività che richiedono una qualifica specifica.
Tutto il personale che opera nella Comunità partecipa, in maniera continuativa, a programmi di formazione specifica e a gruppi di supervisione.
TIPOLOGIA
GLI OBIETTIVI
La struttura si pone lo scopo di rispondere alla specifica domanda in ambito residenziale per minori affetti da gravi disturbi del comportamento, in fase subacuta, correlati a patologie psichiatriche dell’età evolutiva e dell’adolescenza.
FINALITÀ TERAPEUTICHE
La Comunità Terapeutica Villa Danilo si pone l’obiettivo di rispondere alla specifica domanda di ricovero in ambito residenziale per minori affetti da gravi disturbi comportamentali in fase subacuta, correlati a patologie psichiatriche dell’età evolutiva e dell’adolescenza. Come struttura intermedia, essa si pone come possibile punto di passaggio tra il ricovero ospedaliero e il trattamento ambulatoriale.
Nelle finalità di Villa Danilo risulta fondamentale il reinserimento del giovane paziente nel suo contesto socio-abitativo o, dove non esista o sia compromesso, la creazione di un nuovo contesto maggiormente adatto a lui.
La presa in carico dell’adolescente portatore di disagio psichico non può che muovere da alcune evidenze, di per sé incontestabili, ed è perciò da esse che cerchiamo di trarre quei principi cui tentiamo costantemente di ispirarci, sia nell’elaborazione in generale delle metodiche d’intervento sia nel loro quotidiano estrinsecarsi in singole azioni concrete.
È di fondamentale importanza promuovere quelle aree dell’individuo che, meno toccate dal disagio, recano le sue potenzialità evolutive; a tal fine, cerchiamo di prestare particolare attenzione alla fruizione da parte del minore, non appena lo permettano le sue condizioni, di attività esterne in grado di arricchirne la persona, nello specifico attività formative esterne – scuola, corsi professionali – e attività ludico-ricreative o sportive.
Sulla base di tali presupposti, il criterio prioritario al quale cerchiamo costantemente di uniformare la nostra metodologia d’intervento è quello della più ampia e più fluida circolarità di comunicazione; ciò al fine di integrare quanto più possibile i diversi aspetti che costituiscono la personalità del giovane ospite, evitando al tempo stesso quel rischio di frammentazione cui, come abbiamo modo di osservare ogni giorno, è esposto in generale l’adolescente e, a maggior ragione, colui che già mostri segni di malessere psicologico.
La struttura si prefigge lo scopo di valorizzare il gruppo come strumento terapeutico di elaborazione e di integrazione, inserito in un microcontesto sociale, permettendo così al paziente di apprendere come interpretare e fronteggiare la complessità, fornendo risposte operative programmate e personalizzate.
Lo strumento fondamentale della comunità è quindi la vita in comune, la possibilità e la necessità di condividere, per un periodo di tempo, uno spazio da abitare e la responsabilità di partecipare a rendere la convivenza un’esperienza possibile.
LE ATTIVITÀ
L’attività più importante è la gestione della quotidianità, unita alla partecipazione alle attività proposte.
Ogni ospite della Comunità viene preso in carico da un gruppo di tre referenti, che vanno a comporre la mini-équipe, i quali hanno il compito di redigere un progetto individualizzato di cura e riabilitazione, compatibile con le risorse del paziente e coerente con le finalità, che sono il suo benessere soggettivo e la qualità della sua vita di relazione.
La Comunità cura gli inserimenti scolastici e/o lavorativi dei propri ospiti; collabora attivamente con gli insegnanti delle varie scuole e con le cooperative sociali.
La struttura nasce all’interno di un progetto innovativo di Fattoria Terapeutica: dal momento che crediamo nell’importanza di una costante interazione tra questa tipologia di pazienti e la natura con i suoi animali, abbiamo deciso di inserire all’interno del parco due asini, una capretta, due cani e alcuni gatti, che si adoperano per mettere a disposizione del paziente la loro capacità di sentire e di stare insieme. Questa capacità, opportunamente integrata con gli altri interventi, contribuisce a favorire il processo terapeutico gruppale. Inoltre, un ampio spazio della struttura è dedicato alla coltivazione del terreno e alla cura di galline; agli ospiti non viene chiesto di lavorare, ma, se lo desiderano, possono assistere al lavoro svolto dagli operatori e, semmai, imitarli e identificarsi. I prodotti ottenuti inoltre potranno essere utilizzati per la creazione di alimenti facilitanti la condivisione e lo stare insieme. Tutte queste attività vengono svolte grazie anche alla consulenza di un agronomo e di un veterinario esperto.
Grazie alla presenza di terapisti specializzati inoltre è possibile intraprendere attività di psicoanalisi multifamiliare, gruppi GET e percorsi di psicoterapia individuale. Le attività interne sono molteplici e organizzate tenendo conto delle necessità cliniche di ciascun ospite, possono essere distinte in quattro macroaree: espressive; psicoterapiche; ricreative; prestazionali. Nello specifico musicoterapia, gruppo discussione, gruppo espressivo, gruppo creativo, gruppo sportivo, gruppo cinema, gruppo cucina, gruppo itinerante, laboratorio di ceramica.
LA STRUTTURA
La struttura abitativa è costituita da una villetta su quattro piani circondata da un ampio parco.
Al piano seminterrato si trovano i servizi e gli spogliatoi per il personale e i depositi, mentre al piano terra sono collocati tutti gli spazi comuni, nello specifico la sala pranzo, l’ufficio di direzione, l’infermeria, lo studio medico, la sala TV, la sala per i colloqui e la sala attività.
Al primo e secondo piano si trovano le camere da letto, tutte singole e dotate di servizi privati, due sale attività e un locale per il personale.
I locali della Struttura sono arredati in modo funzionale e accogliente, al fine di rendere meno “asettici” gli ambienti e di non richiamare l’ambiente medicalizzato della clinica o dell’ospedale, poiché la Comunità è sì un luogo di cura ma anche, per il periodo in cui il ragazzo vi sarà inserito, l’unico luogo nel quale vivrà, sostitutivo della sua casa, dei suoi oggetti e del suo abituale contesto di vita.
All’interno del parco si possono trovare ampi spazi da dedicare ad attività ludiche e sportive, uno spazio dedicato agli animali e uno riservato all’orto.
SPAZI COMUNI
Sala da pranzo
Ufficio di Direzione
Infermeria
Studio medico
Sala TV
Sala colloqui
Sala attività
MODALITÀ DI ACCESSO
Per poter accedere alla struttura è necessaria una proposta di inserimento, che viene solitamente inviata dall’Asl di competenza territoriale. Si accettano invii dalla Regione Liguria, dai Dipartimenti fuori regione ed eventualmente anche da privati.
Il minore viene presentato alla struttura con una relazione clinica stilata dal referente esterno che, dopo essere stata valutata dai responsabili, viene proposta all’équipe allargata durante la riunione settimanale.
Viene quindi fissato un incontro conoscitivo, che avviene solitamente alla presenza degli operatori del servizio inviante e, se necessario, della famiglia. Attraverso questo incontro si valutano le condizioni cliniche, le motivazioni, il consenso, le esigenze di percorso terapeutico e l’adesione alle regole di comunità. Si procede quindi con la visita in struttura e infine si redige una valutazione finale.
GLI ASSISTITI
La Struttura Villa Danilo può accogliere sino a 15 ospiti in età adolescenziale e giovanile: la fascia d’età più idonea è quella compresa fra i 14 e i 18 anni, eventualmente estendibile fino alla conclusione del progetto terapeutico.
L’EQUIPE
Direttore Sanitario
Dott. Luca Modolo
Direttore di Struttura
Dott.ssa Marcella Devale
Coordinatore di Struttura
Dott.ssa Marianna Dotta
Responsabile Amministrativo
Dr. Fabio Giusto
ACCREDITATO
COME RAGGIUNGERCI
La struttura è facilmente raggiungibile sia attraverso l’autostrada sia con il treno. Si trova in zona collinare a 5 km dal capoluogo di provincia, Imperia, e a poche centinaia di metri dalla cittadina di Diano Marina e dalle sue spiagge.